D'Alberto: "La giunta avrà maggior qualità e da adesso in poi decido io". Tre assessori o quattro verso la conferma, sul piatto anche il ruolo di vicesindaco

TERAMO – "Azzerare l’esecutivo e avviare le consultazioni con le forse democratiche e civiche con l’obiettivo di creare una compagine politica funzionale ad amministrare meglio la città di Teramo". Con queste parole il sindaco Gianguido D’Alberto ha ritirato le deleghe ai sette assessori del suo esecutivo, formato all’indomani delle elezioni nel luglio 2018, per avviare il confronto che porterà all’ingresso nella maggioranza del centrosinistra civico, fino ad oggi formata da 19 consiglieri, almeno altri tre delle formazioni politiche Bella Teramo (Giovanni Cavallari) e Al Centro per Teramo (Mauro Di Dalmazio e Graziano Ciapanna). "Non si tratta di una richiesta di soccorso a forze politiche o a singoli consiglieri perché, vorrei ricordarlo – ha spiegato D’Alberto -, non c’è stata una crisi. In questi mesi gli assetti politici sono cambiati, sono nati i gruppi di +Europa e di recente Italia Viva, vanno rivalutate le posizioni e aperto il confronto più ampio possibile che è stata prerogativa della nostra campagna elettorale. L’azzeramento è funzionale all’obiettivo di garantire al capoluogo Teramo quella forza istituzionale per contare di più, soprattutto nelle battaglie civili per evitare l’impoverimento del nostro territorio, laddove esiste una sofferenza istituzionale nel perseguire questo obiettivo".
Il primo cittadino avvierà dalla giornata di oggi le consultazioni con i gruppi consiliari, per tentare di chiudere la formazione della nuova giunta entro il prossimo consiglio comunale deliberativo dell’11 febbraio: "Ma credo che già dalla prossima settimana – ha concluso – avrò il quadro completo. Gestirò io dall’inizio alla fine questa nuova fase, la palla torna a chi decide e chi ha vinto le elezioni. Una cosa è certa: sarà un governo migliore e non ci saranno più personalismi".
Sui numeri della nuova giunta D’Alberto non si è espresso: "Saranno funzionali al raggiungimento dell’obiettivo e voglio ricordare che la situazione economica del Comune di Teramo è nettamente migliore oggi di quando l’abbiamo ereditata, senza più sofferenza di cassa".
Sui nomi invece, regna l’assoluto silenzio: è in atto anche una sapiente regia tattica dietro le quinte, che vorrebbe la riconferma per soli tre o quattro assessori (Antonio Filipponi e Andrea Core su tutti), la rimessa in gioco del posto da vicesindaco che era di Cristina Marroni (Cavallari è in pole position), la valutazione di un ruolo all’eterno escluso Maurizio Verna, ma soprattutto il destino del trio Bartolini, Luzii e Di Teodoro, ex Teramo 3.0 e adesso in Italia Viva. Non è previsto l’ingresso nell’esecutivo di un esponente della lista di Mauro Di Dalmazio.